Ogni anno le classifiche internazionali di longevità, maschile e femminile, danno ai primi posti la popolazione giapponese. In Giappone, quindi, si vive più a lungo e questo è dovuto ad una serie di fattori tra cui, forse quello più importante, è costituito dall’alimentazione. La cucina giapponese è prima di tutto salutare: contiene pochi grassi ed è leggera ed equilibrata. Il largo uso poi del pesce e delle verdure rendono questa cucina ideale per una sana e nutriente alimentazione. Ma pur avendo queste caratteristiche, la cucina è anche piena di pietanze prelibate capaci di soddisfare anche i palati più esigenti.
Le origini della cucina giapponese si perde nella notte dei tempi e nasce da quella cinese e da quella coreana.
Con il passare dei secoli poi è andata diversificandosi da queste ultime assumendo quelle caratteristiche che oggigiorno la rendono così affascinante ed unica. Dalla fine del secondo conflitto mondiale elementi occidentali sono entrati nelle cucine giapponesi, ma ciononostante il fascino della cucina giapponese ne è rimasto illeso se non rafforzato. In questi ultimi anni la cucina del Sol Levante sta vivendo un periodo di gloria, meritato, e termini come “sushi”, “tempura”, “sakè” e “sashimi” sono ormai diventati di dominio comune.
Sono poche le persone, soprattutto tra i giovani, che in Occidente non hanno mai sentito l’esigenza e la curiosità di entrare in un ristorante giapponese. E’ comunque una cucina dai sapori difficili e con ingredienti che noi occidentali non conosciamo.
Di primo acchito i suoi sapori potrebbero non entusiasmare una persona abituata, per esempio, alla cucina mediterranea, ma non bisogna fermarsi al primo ostacolo; una volta abituatosi ai nuovi gusti la cucina non potrà che entusiasmare anche i più diffidenti…a patto però di avere una mente aperta a nuovi gusti ed a nuovi sapori.
Per apprezzare appieno la cucina giapponese, non basta però una conoscenza superficiale degli ingredienti e delle metodol ogie di preparazione dei piatti. Il fascino della cucina nipponica non risiede solo nei gusti delle pietanze, ma anche nella preparazione delle stesse, nella disposizione del cibo sul piatto e anche sulla composizione della tavola. Cucina giapponese è anche armonia di colori sapiente- mente accostati per esaltare il gusto e per appagare l’occhio del commensale.
La tavola viene spesso apparecchiata con riferimenti alla natura (ad es. in autunno viene decorata con foglie dai tipici colori della stagione). In tavola non si usa mangiare una pietanza per volta come siamo abituati noi, ma si portano tutte le pietanze ed ogni commensale preleva da un piatto o dall’altro costruendosi così il suo proprio percorso gustativo. Ma anche la preparazione delle singole pietanze non è semplice come sembra: il pesce deve essere tagliato in un certo modo, gli ingredienti devono essere accostati nella maniera corretta. In Giappone, per fare un esempio, esistono apposite scuole per imparare a fare il sushi.
La cucina, per il paese del Sol Levante, è ormai diventato un elemento fondamentale della sua cultura. Esportare la cucina nipponica significa far conoscere, e far apprezzare, il Paese all’estero: un vero e proprio ambasciatore culturale, insomma.
Mangiare giapponese quindi non è solo salutare, ma anche un modo, non solito, di accostarsi alla buona cucina con la curiosità di scoprire nuovi sapori e nuove pietanze.