I Manga e gli Anime

Sin dall’alba dei tempi, l’umanità cercò di rappresentare le storie attraverso disegni. Dalle caverne preistoriche alle pergamene egizie, fino al fumetto odierno. Il Giappone ha creato un intera cultura attorno ai loro MANGA, letteralmente “immagini casuali” in giapponese, oggi usato come termine per indicare il fumetto nipponico in tutti i sensi. L’origine dei Manga risale addirittura dei primi dell’800, molto simili alle vignette umoristiche occidentali, presero piede solamente dopo la seconda guerra mondiale: l’alfabetizzazione divenne obbligatoria per tutti, rendendo possibile anche per il contadino la lettura. La diffusione esplosiva risiede proprio nel concetto iniziale del fumetto orientale: al contrario di quanto la cultura occidentale impone, quella del fumetto per soli bambini e ragazzi, in Giappone i fumetti sono per tutte le fasce di età: abbiamo i fumetti per ragazzi, per adulti, manga erotici, romantici, militari, polizieschi e addirittura politici.
Questa suddivisione, riesce a “distribuire” agli interessati il genere che preferiscono; puntando a un certo tipo di utenza, si cercano di fare storie romantiche per donne, fumetti d’azione o militari per gli uomini, umoristici magari per ragazzi, fantascientifici o medioevali. Non è raro vedere un impiegato in giacca e cravatta alla metro che legge un Manga, o una signora alla fermata dell’autobus che si commuove con l’ultimo capitolo della sua storia preferita.

Il Manga in Italia

 La prima diffusione dei fumetti Giapponesi nel nostro paese, avvenne con gli anni 80, quando si compravano fumetti già tradotti dalla Francia o dall’America: i veri fumetti orientali arrivarono solo con gli anni 90. Tutto cominciò con il fenomeno Dragon Ball di Akira Toriyama: conosciuto oggi da grandi e bambini, il fumetto, il primo ad avere la lettura Orientale in Italia (cioè da destra verso sinistra) venne pubblicato dalla Star Comics nel ‘95 (la serie originale era del 1984) ed era dedicato ad un pubblico di ragazzi, e non di bambini come è stato invece diffuso nel nostro paese. Poi con il passare degli anni, i manga si moltiplicarono: i tempi d’attesa fra la pubblicazione originale e quella italiana si stanno sempre più abbreviando, anche tramite internet o le traduzioni amatoriali, i termini giapponesi usati nei fumetti stanno entrando sempre più nella terminologia dei ragazzi, tanto che le fiere italiane dedicate ai fumetti stanno sempre allargando il loro bacino di utenza, arrivando a toccare le centinaia di migliaia di visitatori ogni anno. Ovviamente, se un fumetto diventa un successo è possibile farne un cartone: il  famoso ANIME.

Errore comune è scambiare gli Anime con i Manga; semplicemente il primo è l’abbreviazione dall’ inglese “Animation”, il secondo è il fumetto cartaceo. Spesso c’è l’anime del manga, ma non sempre: infatti molti maestri del cinema d’animazione come Miyazaki, dirigono direttamente il film e ne fanno un capolavoro che non sfigurerebbe con i kolossal americani: purtroppo però in  Italia vengono relegati come film per bambini e vengono snobbati erroneamente.