YU-ZEN
la tintura “YU-ZEN” antico metodo di pittura Giapponese per stoffa in seta
Nell’ epoca di Nara (710-784) grazie ai rapporti commerciali e culturali con Cina e Corea furono sviluppate tre tecniche per la tintura:
- RO’KETSU: tintura batik con uso di cera
- HASAMI: tintura con strumenti di legno (il disegno viene ottenuto utilizzando bastoncini di legno sagomati inseriti in stoffe piegate)
- SHIBORI: tintura con disegno screziato
Queste furono le basi di partenza per altre tecniche che permisero decorazioni più complesse di tintutura del tessuto, quali:
- KAKI-E: pittura solo ad inchiostro nero con semplice disegno calligrafo
- SURI-E: stampa ottenuta usando come timbro un legno inciso
- BOKASHI-ZOME: tintura con sfumature
- La tecnica RO’KETSU venne abbandonata per due motivi:
- a causa di una diminuizione degli scambi con la Cina non arrivava la cera, materiale di base per la stampa
- perchè iniziò (nel contempo) la moda dei vestiti in tinta unita
Nell’ epoca di Kamakura (1192-1333) è l’amido l’ingrediente principale usato per ottenere un nuovo tipo di tintura. Nell’ epoca di Momoyama (seconda metà del 1500) dalla SHIBORI, l’unica tecnica antica rimasta in uso, fu creata la: TSUJIGAHANA-ZOME. Essa unisce le due tecniche SHIBORI e SURIHAKU in disegni con linee di colore nero o rosso, a campiture rosse con profili neri a tintura in rosso con ricamo.
Intorno all’ anno 1624 nasce e si diffonde la decorazione CHAYA-ZOME caratterizzata da semplici disegni realistici con paesaggi ed elementi naturali caratteristici delle varie stagioni.
Questo stile che si considera come l’ origine della tintura YU-ZEN che si sviluppò dal Genroku al Kyoho (1688-1739).La tintuta YU-ZEN fu definita sia per quanto riguarda i disegni da riprodurre (fiori, animali, alberi, ecc. …) sia nel procedi mento tecnico dal Maestro MIYAZAKI YÙ-ZENSAI, che introdusse disegni più semplici e liberi, adatti al gusto di un pubblico più vasto e non solo quello di nobili committenti.
Famoso come disegnatore di ventagli a Kyotō, tra il 1681 ed il 1684 (nel periodo Tenwa) allo stile tradizionale di cui era eccellente disegnatore egli aggiunse un tocco di ricercatezza personalissimo, che lo pose all’ avanguardia tra i suoi contemporanei. È quindi considerato come il “fondatore” di YU-ZEN non tanto per l’invenzione della tecnica, ma per i suoi tantissimi bozzetti di vestiti sui quali dipingeva con più colori di quanti ne venissero usati prima. “YU-ZEN” è “ITOMENORIOKI”, cioè una tecnica basata sull’ uso dell’ amido (ottenuto dalla cottura a vapore del riso glutinoso). Si possono così usare tanti colori contornati da una bella linea continua che mette in risalto il disegno, arricchendo la stoffa con le più svariate fantasie. Tutt’ ora Yu-ZEN è caratterizzata da questa policromia e da una grande libertà che permette composizioni originali.